Situato nel rione S. Eustachio, Palazzo Patrizi sorge sul luogo in cui originariamente si trovava una modesta casa, acquistata nel 1596 da Giovanni Francesco Aldobrandini. Nel 1611 donna Olimpia Aldobrandini fece modificare il fabbricato, realizzando l’attuale facciata forse secondo un progetto preliminare di Giacomo della Porta, poi reso esecutivo da Carlo Maderno. Nel 1642 il Palazzo passò ai Marchesi Patrizi, di origine senese, ma imparentati con molte famiglie romane tra cui i Marchesi Montoro nel 1736 e i Marchesi Naro, custodi del celebre Vessillo di Santa Romana Chiesa, consegnato dal Papa Urbano VIII nel 1603. La collezione dei dipinti è stata in gran parte raccolta grazie alla passione e al mecenatismo di due tesorieri del Papa: Costanzo Patrizi (1589 - 1624) e Giovanni Battista Patrizi (1658 - 1727) che commissionò la costruzione della villa di famiglia. ll Palazzo fu costruito alla fine del Cinquecento da una ignota famiglia, il cui stemma abraso si trova sul cornicione e nel cortile, sul luogo dove sorgeva la Torre del Melangolo, riportata nella pianta del Bufalini (1551). Fu in seguito acquistato dalle famiglie Martinelli, Mellini, Patrizi, Clementi e Ascarelli, ed infine dallo Stato. Le facciate su via dei Funari e su Piazza Campitelli, presentano ciascuna tre piani ed un portale sormontato da un balcone. Al primo piano sono finestre architravate, al secondo e al terzo a cornice semplice. Le sale del primo piano conservano affreschi attribuibili a Giovanni da San Giovanni (circa 1627). L’edificio è stato restaurato nel 1937 e nel 1965.
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